Ti interessa la bioedilizia, ma hai ancora dei dubbi? Non preoccuparti, è del tutto normale.
Anche io, all’inizio di questo percorso, mi sono posta molte domande.
Le ho raccolte qui insieme a quelle che i clienti mi hanno rivolto più spesso.
Spero possano aiutare anche te.
No, la bioedilizia non mette limiti alla progettazione e alla creatività. Possiamo progettare edifici di qualsiasi forma e dimensione. In Norvegia è stato costruito un grattacielo di 85.4 metri e 18 piani di altezza, interamente in legno di abete rosso: il Mjostarnet nella città di Brumunddal.
No, il legno è il materiale naturale e sostenibile con cui viene realizzata la struttura portante dell’edificio. A meno che non lo si lasci volutamente a vista per gusto personale, si avranno muri lisci e colorati, proprio come nelle costruzioni tradizionali.
La bioedilizia prevede delle tecnologie che permettono la corretta traspirazione del materiale, in modo molto più efficace e virtuoso rispetto a una costruzione tradizionale. Ad esempio: ventilazione meccanica controllata (VMC), ricambio d’aria, pompa di calore e fabbricati completamente ermetici.
Ho avuto una coppia di clienti che dopo la ristrutturazione del bagno in bioedilizia, continua ancora a ringraziarmi per aver trovato il modo di risolvere problemi di muffa che li assillavano da anni e che cemento e acciaio incrementavano.
No, nonostante le credenze comuni, il legno è più resistente al fuoco rispetto ai materiali tradizionali come il cemento. In caso di incendio brucia in modo molto più prevedibile, lento e costante, al contrario dell’acciaio che, in pochi minuti, raggiunge alte temperature e collassa.
I pannelli XLam, usati in bioedilizia, hanno un REI 60, ovvero una resistenza di almeno un’ora; tempo sufficiente a mettere in salvo le persone e intervenire prontamente per salvare anche la struttura.
Gli edifici in bioedilizia, essendo completamente ermetici, hanno un isolamento acustico nettamente superiore a quelli in cemento e acciaio.
Nei miei progetti eseguo uno studio approfondito su vibrazioni e rumore da calpestio, che vengono trattati sin dalla progettazione. Ciò rende la bioedilizia più adatta ai condomìni e a rendere le abitazioni e gli uffici degli spazi davvero riservati e protetti, in cui la privacy è al sicuro.
I tempi sono molto ridotti rispetto a un cantiere tradizionale, perché si eliminano tutte le fasi di asciugatura (mattoni, intonaco, massetto).
Indicativamente si va dai 15 giorni fino ai 6-8 mesi per una villetta a due piani, contro l’anno e mezzo/due delle costruzioni in cemento e acciaio. Tempistiche che consentono anche di risparmiare sulla quota mensile dei ponteggi.
Certamente, anzi consente il recupero di ruderi o la ristrutturazione scoperchiando l’edificio e inserendo la nuova struttura. Si migliora notevolmente anche l’isolamento termico, spesso difficile in questi casi, ed è possibile lasciare il legno a vista per integrare l’edificio nel contesto che lo circonda. Non a caso la bioedilizia è comune nei paesi nordici e in Trentino.
È un investimento più sicuro. Il mondo si sta evolvendo e le tematiche green sono all’ordine del giorno. Con la bioedilizia è possibile raggiungere un efficientamento energetico eccellente e ottenere certificazioni come CasaClima, che aumenta il valore dell’immobile sul mercato di almeno il 20%. Saranno edifici sempre più richiesti e più facilmente vendibili.
I costi iniziali sono leggermente più alti, seppur competitivi. Tuttavia ti invito a considerare l’investimento sul lungo termine dato da un alto risparmio energetico e costi di manutenzione ridottissimi, grazie alla durabilità e alla resistenza dei materiali.
Inoltre le normative europee richiedono sempre più adeguamenti per combattere il cambiamento climatico; la bioedilizia è già conforme e predisposta ai risvolti futuri, oltre a essere un investimento sulla salute di tutta la famiglia.